Plados Telma e Gruppo Simonelli, insieme nel progetto Marlic

Savina Pianesi è la responsabile Ricerca e Sviluppo di Plados Telma. L’abbiamo intervistata in merito alla collaborazione tra Plados Telma e Gruppo Simonelli per un progetto cofinanziato dalla Regione Marche, Marlic.

• Savina, puoi spiegarci cos’è Marlic e in cosa è consistita la collaborazione tra Plados Telma e il Gruppo Simonelli?

MARLIC è un progetto finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del POR MARCHE e acronimo di Laboratorio di Ricerca Applicata nelle Marche per i Compositi Innovativi.

Coinvolge 27 soggetti guidati dalla capofila HP Composite, leader nella progettazione e produzione di componenti in materiale composito avanzato. Oltre a 20 aziende, troviamo la Fondazione Cluster Marche e 5 Centri di Ricerca, tra cui l’Università degli Studi di Camerino, L’Università Politecnica delle Marche e L’Università degli Studi di Urbino, oltre all’ENEA e al CNR.

Ha diverse linee di progettazione:

La prima, quella della REALIZZAZIONE DI UN NUOVO LABORATORIO costituito da reti di collaborazione, risorse umane e attrezzature che attraverso le attività di R&D, tecnologia trasferimento, diffusione e valorizzazione dei risultati, è in grado di creare una nuova infrastruttura regionale di ricerca e innovazione.
La seconda ha altre due AREE TEMATICHE:

A) ECOSOSTENIBILITÀ DI PRODOTTI E PROCESSI PER I NUOVI MATERIALI

B) DE MANUFACTURING di cui Plados Telma è la capofila del progetto, occupandosi di recupero e riciclo di scarti industriali di materiali compositi.

I migliori risultati sono stati l’individuazione e la quantificazione di scarti di produzione di ogni azienda del partenariato che diventano risorse per altre aziende produttrici di compositi, considerando che il composito è un materiale difficile da stampare, quindi, con diversi scarti e difficili da riciclare.

Il risultato della collaborazione è una testimonianza concreta di come l’economia circolare possa fungere da volano per un’industria più innovativa e meno impattante sull’ambiente.

• Che ruolo ha il recupero delle risorse in Plados Telma?

Plados Telma si è avvicinata a questa tematica circa 10 anni fa, nel 2012, con una call europea del programma LIFE. L’obiettivo di quel progetto denominato “GREEN SINKS” era la produzione di lavelli “verdi” realizzati con materia prima riciclata, sostituendo materie prime organiche con materie prime di recupero.
Fu molto innovativo per il periodo e premiato dalla Commissione Europea (nella figura dell’attuale Ministero della transizione ecologica) come miglior progetto del 2015. Ad aprile 2017 la Commissione Europa ancora una volta ha riconosciuto l’importanza e il valore del progetto “Green Sinks”, dedicandogli ampio spazio nella pubblicazione “LIFE and the Circular Economy”.
Nel 2022 abbiamo iniziato un nuovo Progetto da oltre 3 milioni di euro denominato Life plus “GREEN COMPOSITE” LIFE 21 ENV / IT/ 101074703 [2022 – 2025], che ha come obiettivo la simbiosi industriale per produrre compositi minerali acrilici da scarti di produzione riciclati e tracciati in una catena del valore circolare replicabile.

Da questa iniziativa sta nascendo il lavello RINNOVA.
Il progetto infatti prevede di riciclare il 100% dei rifiuti annuali dei nostri lavelli, consentire la produzione e la commercializzazione di una linea di produzione per lavelli verdi completamente realizzata con materiali riciclati. Inoltre, introdurre sul mercato piani di lavoro compositi in tinta unita di nuova concezione con prestazioni migliorate.
Come è evidente, dai progetti regionali ed europei sviluppati e dalle attività svolte, il recupero delle risorse è un obiettivo centrale, sfidante ma anche evidentemente realizzabile.

• La collaborazione tra Plados Telma e Gruppo Simonelli è anche un ottimo esempio di come le aziende possono unire le forze per affrontare la grande sfida della sostenibilità.
La divisione ricerca e sviluppo di Plados Telma, Delta Lab, vanta una partnership con l’Università di Camerino, puoi illustrarci i vantaggi di questa sinergia?

È una vera simbiosi industriale quella ottenuta nel progetto MARLIC tra Plados Telma e il partner Gruppo Simonelli. Un paio di esempi sono l’impiego da parte di Simonelli Group di uno scarto di un colatoio di un lavello Plados Telma utilizzato per realizzare un coperchio di un macinino da caffè, semplicemente mediante fresatura e livellamento del piano.

Studio ben più articolato è stato quello dove Plados Telma ha formulato un materiale idoneo e completamente di recupero e Simonelli Group ha fatto progettare uno stampo con forma ideale per fungere da struttura di rivestimento di una macchina da caffè professionale.
Il materiale green ideato, formulato e stampato da Plados Telma ha permesso di ottenere una scocca green esteticamente innovativa, funzionale ed ecocompatibile.
Stanno nascendo molte idee per ulteriori prodotti e nuovi progetti, anche grazie al contributo di un’eccellenza del territorio, l’università di Camerino, con cui l’azienda collabora da circa 25 anni.

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