Wywiad z Sandrino Bertinim, prezesem Plados Telma

Dal 1991 ad oggi, in mezzo c?è tutta la storia dell?azienda. Se si volta a guardare indietro c?è un episodio che ha segnato la direzione di Plados Telma?

Nel corso dei trenta anni di vita del gruppo ci sono stati diversi momenti significativi che hanno influenzato il percorso aziendale. Il modo in cui il mondo interagisce ed opera è cambiato molto nel corso dei 30 anni di attività e credo che l?azienda abbia saputo raccogliere le nuove sfide del mercato, innovarsi continuamente dal punto di vista tecnologico e digitale, investendo e puntando sul territorio in termini di risorse umane e di filiera.
L?opportunità e la decisione di coinvolgere i figli in azienda credo che abbia avuto un impatto decisivo per lo sviluppo di un?azienda dinamica in grado di rispondere tempestivamente alle sfide del settore.

Un impianto di produzione, un impianto dedicato alla lavorazione della materia prima e il laboratorio di ricerca e sviluppo, entrambi sul territorio marchigiano. Qual è la relazione che lega Plados Telma alle Marche e in che modo l?azienda ha contribuito alla crescita del territorio?

Il legame del Gruppo Plados Telma con il territorio è un legame molto forte. Le attività principali del Gruppo sono ubicate in provincia di Macerata, nei comuni di Montecassiano e Montelupone.
Il Gruppo ha attinto dal territorio le risorse umane necessarie per il suo sviluppo e l?importante affermazione nei vari mercati internazionali ha certamente contribuito all?occupazione locale ed alla crescita del territorio. Nello stabilimento di Montelupone è presente un efficiente laboratorio, dotato di sofisticati strumenti, dove il nostro team di ricercatori studia continuamente innovativi materiali compositi, spesso con la collaborazione del Dipartimento di Chimica dell?Università di Camerino e di altri istituti marchigiani.
Per fare un esempio concreto, la nostra azienda è una dei maggiori finanziatori di Marlic, laboratorio di ricerca applicata per materiali innovativi e sostenibili, che ha sede nell?Università di Camerino e che diventerà un polo di ricerca ed innovazione per tutte le aziende marchigiane e non.

Il brevetto internazionale ARIAPURA ed i numerosi progetti di ricerca su tematiche ambientali dimostrano come l?azienda lavori in una direzione di sostenibilità di miglioramento dell?impatto dei processi produttivi. Quando avete iniziato ad intraprendere questo percorso?

Da circa un decennio abbiamo ottenuto la certificazione di PMI innovativa, il che certifica come l?azienda investa in ricerca, sviluppo ed innovazione almeno il 3% del proprio fatturato e noi siamo abbondantemente sopra questa soglia. Buona parte degli investimenti è destinata alla sostenibilità e alla creazione di prodotti che possano migliorare la vita delle persone.
Ariapura, brevettato nel 2012, ne è un esempio tangibile. È un lavello che ha speciali proprietà che contribuiscono a ridurre l?inquinamento presente nell?ambiente cucina ed esercitare un?azione antibatterica su tutta la superficie del lavello, grazie ad un innovativo materiale additivato dal biossido di titanio.
Sempre circa dieci anni fa, abbiamo creato una divisione interna, impegnata costantemente nella ricerca ed innovazione di prodotti e di processi e che ha dato vita alcuni anni fa al progetto Green Sinks con l?obiettivo di realizzare una gamma di lavelli compositi ecosostenibili costituiti completamente da materiali di recupero, quarzo e resina acrilica. Questo progetto, che ha alla base una tematica imprescindibile per il futuro di qualsiasi azienda, è in continua evoluzione ed è tutto oggi in fase di sviluppo e miglioramento.

Quali sono gli obiettivi più prossimi dell?azienda?

Il programma di investimenti che l?azienda realizzerà nei prossimi 3 anni è fortemente orientato su 3 aspetti chiave: rafforzare il processo di internazionalizzazione del gruppo che già oggi esporta il 55% del proprio fatturato in 60 paesi, continuare il processo di innovazione digitale ed automazione industriale, puntare con decisione all?innovazione di prodotto con materiali green e di processo mediante nuove tecnologie a basso impatto ambientale ed energetico.

I lavelli da cucina in stile country di Plados Telma

La cucina in stile country non passa mai di moda e continua a essere una delle preferenze che vanno per la maggiore quando si tratta di arredare la cucina. Inoltre, se associate lo stile country esclusivamente alle case in campagna, vi dovrete ricredere, perché lo stile country contemporaneo supera il confine degli ambienti rurali e…

I lavelli da cucina in stile country di Plados Telma

Lavello da cucina nero: il trend arredo lo vuole così

L?estetica moderna preferisce il nero, il design ci va a nozze e lancia linee di oggetti e complementi in total black, l?arredo cucina si adegua e lancia il trend del lavello da cucina nero. Non c?è da stupirsi se negli ultimi anni questo colore abbia conquistato una ad una le stanze delle nostre case sempre…

Lavello da cucina nero: il trend arredo lo vuole così

La transizione ecologica arriva in cucina

La road map della transizione ecologica prevede alcune tappe fondamentali che riguardano l?energia rinnovabile, l?economia circolare, la riduzione delle emissioni inquinanti.  Questi aspetti decisivi del passaggio a un modello economico, di sviluppo e sociale basato sui principi della sostenibilità, si riflette nella grande cornice europea con piani nazionali che hanno l?obiettivo di traghettare le nazioni…

La transizione ecologica arriva in cucina
pl_PLPolski